Come possiamo difenderci dal furto di identità sui social network? Ci sono due diverse situazioni: quando si conosce l’identità del responsabile del furto e quando invece non si ha questa informazione. Nel primo caso, si può intraprendere un’azione civile per cercare di ottenere un risarcimento del danno. Nel secondo caso, si consiglia di presentare una querela alle autorità competenti, che avvieranno un’indagine per identificare il colpevole.

Prima di approfondire la questione cerchiamo di capire cos’è il furto di identità su Facebook (o sui social in generale).

Lo dice la parola stessa: è quella situazione che ricorre qualora un soggetto riesca ad appropriarsi del nostro profilo sui social, oppure ne crei uno analogo attraverso il quale finge di essere noi, compiendo poi determinate attività. Come possiamo difenderci dal furto di identità sui social network?

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Cosa implica il furto di un’identità digitale? I rischi che corri

È chiaro che questa attività può poi avere ulteriori conseguente conseguenze: nel senso che comunque è un’attività illecita in sé, perché si assume l’identità di una persona contro la sua volontà, ma può anche essere il punto di partenza per la commissione di ulteriori illeciti.

Faccio alcuni esempi:

  • illeciti di diffamazione online (protetti dallo schermo della falsa identità
  • illeciti di stato patrimoniale,
  • illeciti di frode
  • ecc…

Come tutelarsi dal furto d’identità sui social?

Allora, come è possibile tutelarsi da una situazione di questo genere? Diciamo che dobbiamo distinguere due situazioni:

  1. conosciamo l’identità di chi ha commesso il furto
  2. non conosciamo l’identità 

Caso 1: Conosciamo l’identità del responsabile del furto d’identità

La prima ipotesi, chiaramente meno ricorrente, è quella nella quale siamo a conoscenza dell’identificazione del soggetto che ha compiuto il furto di identità.

In questo caso, poiché non occorre un accertamento volto a scoprire chi è il responsabile di questa violazione, allora, si può svolgere un’azione civile diretta finalizzata all’inibitoria e risarcimento del danno.

Caso 2: Non conosciamo l’identità del responsabile

Laddove, invece, non siamo a conoscenza dell’identità (e questi sono i casi, naturalmente, più frequenti) del soggetto che ha commesso il furto, l’unica alternativa a nostra disposizione è quella di un primo esercizio dell’azione penale, quindi con la formulazione di una querela nei confronti di ignoti agli organi competenti. Dopodiché gli organi competenti dovranno svolgere le necessarie attività di indagini per scoprire chi è il responsabile.

Una volta scoperto chi è il responsabile, e sottoposto a procedimento penale, si potrà agire sia per ottenere la punizione del soggetto a causa di questa violazione, sia eventualmente anche mediante la costituzione di parte civile per il risarcimento del danno che, in questo caso, viene determinato direttamente all’interno del processo penale.

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