Durata del contratto di franchising: aspetti legali e pratici

Durata del contratto di franchising – Clausole durata minima franchising – Sentenza Cassazione sul franchising 2 maggio 2024

La durata del contratto di franchising è un tema di fondamentale importanza sia per i franchisor che per i franchisee. Questa tematica assume particolare rilevanza alla luce della recente Sentenza della Corte di Cassazione sul franchising che si è in particolare occupata del tema della validità delle clausole sulla durata minima del contratto di franchising. In questo articolo forniremo una breve analisi delle statuizioni della Suprema Corte in punto di durata minima del franchising ed esploreremo gli aspetti legali e pratici, nonché il possibile e prevedibile impatto della Sentenza sul “mondo” economico dell’affiliazione commerciale (sul punto vedi anche la guida contenuta in QUESTO ARTICOLO).

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Importanza della Durata nel Contratto di Franchising

Per la Legge 129/2004 la durata deve consentire al Franchisee di ammortizzare l’investimento, e comunque non può essere inferiore a tre anni

La clausola sulla durata del contratto di franchising è fondamentale per diverse ragioni. La Legge 129 del 2004, infatti, tiene specificamente conto della rilevanza dell’investimento effettuato dal Franchisee per aderire alla rete del Franchisor, e stabilisce espressamente che “Qualora il contratto sia a tempo determinato, l’affiliante dovrà comunque garantire all’affiliato una durata minima sufficiente all’ammortamento dell’investimento e comunque non inferiore a tre anni“.  Essa determina il periodo durante il quale il franchisee può utilizzare il marchio e il know-how del franchisor. Inoltre, una durata sufficiente permette al franchisee di ammortizzare gli investimenti necessari per avviare l’attività.

La Sentenza della Corte di Cassazione sul franchising del 2 maggio 2024

Nella recente sentenza, la Corte di Cassazione ha scrutinato la tesi della ricorrente, la quale sosteneva una tesi che contrapponeva il dato letterale dell’appena citato art. 3, comma 3, legge n. 129/2004, all’interpretazione data dalla Corte d’Appello nella Sentenza impugnata.

La Corte d’Appello, nella Sentenza impugnata, riteneva che non vi fosse differenza tra franchising a tempo determinato e a tempo indeterminato: per la Corte d’Appello, il contratto di franchising deve comunque avere una durata minima di tre anni

In buona sostanza, la Corte d’Appello aveva ritenuto che non vi potesse essere “disparità di trattamento tra l’ipotesi del contratto di franchising a tempo determinato, per cui letteralmente la disposizione prevede una durata minima triennale, ed il contratto di franchising a tempo indeterminato, per il quale la norma nulla espressamente dispone“.

Il Franchisor sosteneva invece che la durata minima del contratto di franchising si applicasse solo al contratto a tempo indeterminato

La Corte, tuttavia, ha stabilito che una tale clausola serve a bilanciare gli interessi di entrambe le parti, ed ha confermato le valutazioni della Corte d’Appello, ritenendo, fra l’altro, che “come nel franchising a tempo determinato, anche nel caso di contratto di franchising a tempo indeterminato, quale appunto quello oggetto di causa, risulta contrario a buona fede, ed in ultima analisi abusivo ed arbitrario, il recesso dell’affiliante prima del decorso della durata minima di almeno tre anni, dato che che questo periodo costituisce il lasso di tempo minimo sufficiente all’ammortamento dell’investimento da parte dell’affiliato“.

Del tema dell’abuso del diritto nel contratto di franchising ci siamo già occupati anche in QUESTO ARTICOLO che puoi consultare per approfondimenti.

Implicazioni della Sentenza per i Contratti di Franchising

La Sentenza della Corte di Cassazione ha importanti implicazioni pratiche per i contratti di franchising. Vediamo alcune di queste:

  1. Clausole di Durata Minima: La sentenza si pone in linea con la Legge 129 del 2004, nell’affermare che la durata del contratto di franchising deve essere come minimo tre anni, ma che in ogni caso il contratto deve prevedere una durata quantomeno utile all’ammortamento dell’investimento. 
  2. Sindacabilità del recesso, ove previsto: il Giudice può valutare se il diritto di recesso è stato esercitato correttamente, avuto riguardo alle circostanze specifiche.

Durata minima del franchising – Consigli per i Franchisor e i Franchisee

Alla luce della sentenza, sia i franchisor che i franchisee dovrebbero prestare particolare attenzione alla durata del contratto di franchising.

Per i Franchisor:

  • Buona fede nell’esercizio del diritto di recesso: il franchisor deve esercitare questo diritto in modo particolarmente attento, e tenendo conto anche degli interessi del franchisee, ove ciò non generi a proprio carico un apprezzabile sacrificio;
  • Chiarezza Contrattuale: il Franchisor deve fornire al franchisee tutte le informazioni necessarie riguardo agli investimenti iniziali e ai benefici attesi nel lungo termine.

Per i Franchisee:

  • Valutare Attentamente le Clausole: Valutare attentamente le clausole contrattuali riguardanti la durata minima e gli obblighi di investimento.
  • Negoziare Condizioni Equilibrate: Negoziare condizioni che offrano una certa flessibilità, come la possibilità di recesso anticipato in determinate condizioni.
  • Consulenza Legale: Avvalersi di una consulenza legale di un avvocato esperto di franchising per comprendere appieno le implicazioni delle clausole contrattuali e assicurarsi che siano eque.

La durata del contratto di franchising è dunque un aspetto cruciale che può influenzare significativamente il successo e la sostenibilità della relazione contrattuale tra franchisor e franchisee. La recente sentenza della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sulla validità delle clausole di durata minima e sulle modalità di gestione, da parte del franchisor, della delicatissima tematica del recesso e delle sue modalità di esercizio.

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