Decreto Rilancio
Decreto Rilancio: pubblichiamo il testo del Decreto Rilancio (Decreto Legge recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali, connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Ad una primissima analisi (cui seguiranno ovviamente analisi più approfondite che non mancheremo di pubblicare), il Decreto Rilancio prevede la necessità di emanazione di ben 98 Decreti attuativi. Dovremo pertanto verificare quale possa essere la concreta efficacia delle norme “urgenti” direttamente “sul campo”.
In particolare, le misure per i Professionisti appaiono ictu oculi insufficienti: è previsto, tra l’altro, un credito di imposta nella misura del 30% del canone d’affitto o di locazione commerciale. Sia consentito dubitare dell’efficacia della misura, avuto riguardo, fra l’altro, alla circostanza che le imprese ed i Professionisti riceveranno, de facto, una sorta di “bonus” fiscale che potranno usare in compensazione all’atto del pagamento delle imposte.
Tuttavia la misura sembra non considerare che ciò che è mancato è il gettito, e non possiamo non condividere i timori di molti per il prossimo futuro.
Il contributo “a fondo perduto” – L’art. 25 del Decreto Rilancio
L’art. 25 del Decreto Rilancio prevede, poi, una delle misure più attese: il contributo a fondo perduto, che però appare sottoposto a rigorose condizioni, come la dimostrazione del calo di fatturato relativo al mese di aprile. Anche in questo caso, il Decreto Rilancio, nella sua attuale formulazione, rischia di generare conseguenze non del tutto eque, considerato che non è detto che il calo di fatturato, almeno per determinati soggetti (si pensi anche agli stessi Professionisti) si sia verificato nel solo mese di aprile (è anzi abbastanza facile che detto calo abbia ad oggetto i mesi immediatamente successivi). E tale condizione sembra inoltre lasciare “scoperte” tutte quelle imprese, operanti direttamente o indirettamente nel comparto “turismo”, che vedranno quasi certamente le perdite maggiori nel corso della stagione estiva.
Insomma, il Decreto Rilancio appare, già di primo acchito, una misura non del tutto idonea ad affrontare l’emergenza Covid-19, specie se paragonato agli strumenti messi in campo sotto altri “cieli” (USA, UK, Giappone).
Vi è da confidare, pertanto, che esso possa trovare i necessari correttivi in sede di conversione.
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