Cos’è il contratto di distribuzione e come funziona

Contratto di distribuzione commerciale – Accordo di distribuzione – Contratto distribuzione commerciale

Il contratto di distribuzione commerciale è un elemento essenziale nella prassi delle operazioni commerciali. Esso funge da accordo tra produttori e distributori per la vendita di prodotti. Tuttavia non esiste nel Codice Civile il contratto di distribuzione in quanto tale. Ciò poiché il Codice Civile contiene al suo interno la disciplina di una serie di contratti che possono essere di volta in volta impiegati dalle parti (ad es. agenzia, vendita o somministrazione).

Qui cercheremo di delineare i termini e le condizioni sotto i quali un distributore può vendere i prodotti di un produttore, occupandoci di aspetti come il territorio di vendita, la durata, e le clausole di esclusiva. L’obiettivo di quest’articolo è fornire una panoramica chiara e dettagliata dei vari aspetti del contratto di distribuzione, inclusi i suoi diversi formati e le implicazioni pratiche per le parti coinvolte.

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Come funziona il contratto di distribuzione commerciale?

Contratto distribuzione commerciale: le clausole-tipo

Il funzionamento di un contratto di distribuzione commerciale può essere analizzato più a fondo considerando gli elementi chiave, le clausole-tipo, di tale tipologia contrattuale:

1. Termini di Vendita:
Un accordo di distribuzione deve delineare in primo luogo i prezzi di vendita che il distributore dovrà applicare, unitamente alle modalità di pagamento, alla sussistenza di una quantità minima di merci da acquistare ed infine i presupposti di applicazione di sconti e/o incentivi.

2. Territorio:                                                                                                                           

Occorre che il contratto di distribuzione commerciale stabilisca l’area nella quale il distributore può vendere i prodotti ed eventualmente anche un’esclusiva territoriale, ovvero un’area nella quale il produttore non può effettuare vendite dirette o tramite altri distributori.

3. Durata e Rinnovo:
L’accordo di distribuzione deve indicare il suo periodo di validità e le condizioni alle quali può essere rinnovato.

4. Clausole di Esclusiva:
E’ fondamentale che il contratto di distribuzione commerciale indichi se vi è un’esclusiva anche nel senso che il distributore può vendere solo prodotti del produttore (distribuzione monomarca)

5. Cessazione del contratto:
Occorre che sia correttamente determinato il perimetro delle eventuali condizioni di recesso per le parti, e le conseguenze della cessazione degli effetti del contratto stesso, ad esempio un eventuale patto di non concorrenza post contratto.

Si tratta di elementi che, insieme, formano la struttura base del contratto di distribuzione commerciale, fornendo un quadro normativo per la vendita e distribuzione dei prodotti, e assicurando che sia i produttori che i distributori abbiano chiari i loro diritti e responsabilità.

Cos’è la distribuzione selettiva?

La distribuzione selettiva nell’ambito di un accordo di distribuzione è quella particolare situazione nella quale il produttore, attraverso clausole apposite, limita il numero di distributori in un particolare mercato. Questo metodo è spesso usato per prodotti di alta qualità o di lusso, poiché consente al produttore di mantenere un maggiore controllo sul modo in cui i prodotti sono venduti e presentati. In un sistema di distribuzione selettiva, i distributori sono generalmente scelti in base a criteri specifici, come l’immagine del marchio, l’ubicazione geografica o la capacità di offrire un certo livello di servizio al cliente. Questo approccio permette al produttore di creare una rete di distribuzione più coerente e controllata.

Attenzione alle implicazioni antitrust degli accordi di distribuzione selettiva

Occorre però porre particolare attenzione alle implicazioni antitrust che gli accordi di distribuzione selettiva possono presentare. Sul punto vige normativa nazionale (QUI LA NORMATIVA) e comunitaria (Regolamento UE 720 del 2022) che limitano fortemente la possibilità delle parti di stipulare accordi di distribuzione selettiva, ritenuti potenzialmente dannosi per lo sviluppo di pratiche pro-concorrenziali. E’ applicabile alla fattispecie anche il divieto di abuso di dipendenza econonomica ai sensi dell’articolo 9, Legge 192 del 1998.

Cosa significa contratto in esclusiva?

Se l’esclusiva è reciproca produttore e distributore lavoreranno solo l’uno per  l’altro e viceversa

Come già anticipato, un contratto di distribuzione in esclusiva significa che il distributore ottiene il diritto esclusivo di vendere i prodotti del produttore in un determinato territorio o segmento di mercato. In cambio, il distributore si impegna spesso a non vendere prodotti di marchi concorrenti. Questo tipo di contratto assicura al produttore un partner dedicato che può concentrarsi pienamente sulla promozione e vendita dei suoi prodotti, mentre il distributore beneficia dell’esclusività che può portare a una maggiore fedeltà dei clienti e a potenziali vendite superiori.

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